Creature by Paolo La Paglia

Creature by Paolo La Paglia

autore:Paolo La Paglia [Paglia, Paolo La]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nua Edizioni
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


22

John Rainey attendeva presso la tritametalli. Si era allontanato di qualche decina di metri da quel macchinario infernale perché gli provocava brutte sensazioni. Gesù, ci è morto Jim, maledizione! Avvertì di nuovo l’urgenza di fumare, così estrasse l’ennesima sigaretta e l’accese, le mani che gli tremavano. Perché accidenti aveva acconsentito alla richiesta dello sceriffo di rimanere lì a fare la guardia? Si sentiva uno stupido. Chi mai sarebbe voluto entrare nella discarica scavalcando la recinzione? Aspirò un’ampia boccata e si bloccò un attimo prima di espellere il fumo. Era un cigolio quello che aveva sentito provenire da dietro le spalle? Restò fermo così, con il fumo che gli bruciava in bocca e l’impellente bisogno di soffiarlo fuori. Ma non aveva il coraggio di muovere un singolo muscolo. Percepiva una presenza, come aveva rivelato poco prima allo sceriffo Stroud. Ci fu un secondo cigolio, e questa volta non era stata solo un’impressione, lo aveva udito chiaramente.

È l’uomo di latta, John. È l’uomo di latta che ha deciso di averne abbastanza di restare fermo lì. Verrà da te e ti costringerà a fare ciò che ha fatto a Jim Peckinpah. Espulse il fumo tossendo. Il volto gli diventò rosso per lo sforzo. Anche mentre era piegato in due a causa dei colpi di tosse che gli provocavano dolore al centro del petto, riusciva a sentire il misterioso cigolio. C’è anche uno strascichio di passi, non è così? Sì, c’era. C’era eccome. La domanda era: cosa avrebbe visto se si fosse voltato in quel momento? L’uomo di latta sarebbe stato ancora al suo posto vicino alla tritametalli o se lo sarebbe trovato davanti agli occhi?

Non dire stupidaggini, John, gli uomini di ferro non camminano, no? E allora girati e metti fine a tutta questa storia prima che le idee che ti frullano per la mente ti facciano diventare matto. La morte di Jim ti ha scosso più del dovuto!

Il cigolio frammisto al rumore di passi cessò. Qualunque ne fosse la fonte, era proprio dietro di lui. Piegato in due, con un filo di bava che gli colava dalle labbra, restò in assoluto silenzio. Dalla sua posizione, se solo avesse spostato gli occhi all’indietro, avrebbe potuto vedere i piedi del misterioso individuo.

Perché, quant’è vero Iddio, dietro di me c’è qualcuno o non mi chiamo più John Rainey.

Iniziò a sudare freddo. Avvertiva le gocce che dal cranio scendevano sulla fronte per poi arrivare al mento e fino al terreno, dopo aver penzolato per qualche istante. Cercò un’ombra sullo sterrato, ma la posizione del sole era tale da impedirgli di scorgerla. L’agitazione crebbe. Quando si trasformò in panico, decise di averne avuto abbastanza. Si alzò e cominciò a voltarsi lentamente. Forse, nella sua mente sovraeccitata, gli sembrava di muoversi a velocità normale ma in realtà pareva un quarterback ripreso al rallentatore per apprezzarne i movimenti.

Guardate la grazia di Rainey, signore e signori! Mai sul campo si era vista una serie di movimenti così fluidi, una visione di gioco così completa. Un momento! Rainey si sta voltando. Su di lui incombe l’intera linea avversaria.



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